Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

«mania spiritosa», è proprio perché ripudia, in qualche modo, il godimento fallico che l'uomo può ottenere solo attraverso la donna. E' da questa incompatibilità di godimento e castrazione - che èJ stata originariamente sconfessata, questo è .l'analisi ad insegnarcelo, nella complicità duale tra il figlio, futuro alcolista, e la sua madre narcissista - che deriva l'indeterminata addi­ tività dell'atto, l'iterazione delle sbronze. Così, invece di identificare la ,Legge nella madre fallica (come generalmente fa il perverso), invece di sconfessare la castrazione, l'alcolista da bambino, ripe­ tendo l'esclusione del padre dal suo luogo, ripudia ; la donna in quanto «castrata», donna che ha perso qual­ cosa (cioè lui stesso come di lei oggetto, oggetto che le viene a manacre), da qui la classica connotazione di omosessualità. Freud, del resto, - aveva parlato del «ripudio» come «condanna» (Vqurteilung), e lo aveva considerato «equi­ valente» (Ersatz) della rimozione 35 - la Verurteilung occupa in effetti una posizione intermedia tra la rimo­ zione e la sconfessione (Verleugnung). La sconfessione della castrazione, infatti è ciò che · determina iJ godimen­ to perverso (feticistico, in particolare): il perverso, pur sapendo che la donna non ha pene, si comporta come se l'avesse, godendo del «pene» nelle vesti, è il caso di dirlo, dell'oggetto-feticcio. Ora l'alcolista più che scon­ fessare una mancanza, ripudia come oggetto la donna non fallica, mancante appunto di questo oggetto, del- 1'ogget�o di cui gioire, cioè di quel fallo che non lo fa gioire. Ecco perché per la donna che gli è accanto egli funziona da pene ambulante, osceno e seducente, odio­ samato, come rileva Clavreul, attraver-so il - discorso del­ la sua donna 36 • · Questo per quanto rigua!'da le differenze del godi­ mento dell'alcolista dalla perversione tout court. Quan­ to alle differenze con la nevrosi, sarà qui utile riprendere 39

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