Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

Fattori prosodici, espressione e comunicazione. Riassunto provvisorio L'interpretazione psicologica dell'accento o dell'in­ tonazione non concerne affatto il linguista preoccupato delle regole che determinano l'impiego degli schemi accentuali e intonativi, senza preoccuparsi delle basi pulsionali eventuali delle consonanti «Mouillées», «du­ re» o «zuccherate», delle vocali «volgari» o «delica­ te», visto che l'interpretazione fonologica o semantica delle parole è completamente indipendente dal carattere pulsionale dei fenomeni che le compongono. Questo atteggiamento epistemologico è giustificato nel caso dei fonemi per il carattere arbitmrio del segno linguistico. Non c'è generalmente nessun rapporto tra la sostanza fonica della consonante R e gli elementi semantici delle parole bièRe o migRaine; questo per­ mette di ignorare l'aspetto sostanziale - gestuale e so­ noro - di questa consonante nel corso dell'analisi lin­ guistica e porta Saussure a concludere che ·«il est im­ possibile que le son, élément matériel, appartienne par lui-meme à la langue» (Saussure, 1968, p. 164). Ciò non impedirà alla sostanza fonica di esistere, al contrario, la sua inesistenza linguistica assicura al gesto un anonimato che permette al soggetto parlante di ap­ profittare pienamente e di godere impunemente della performanza gestuale . orale. Le metafore della termino­ logia fonetica sono delle emanazioni di questa perfor­ manza in parte pre conscia, in parte inconscia. Nel corso di una regressione momentanea come la coll.:!ra od ogni altra emozione, o in uno stato di regres­ sione diretta e volontaria come la comunicazione poe­ tica, l'esistenza e l'importanza della mimica vocale di­ vengono apparenti: le consonanti «dure» nelle poesie aggressive, le consonanti «dolci» nelle poesie tenere; 155

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