Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977
prendono la lingua in questione. Queste tendenze para linguistiche appaiono pure al di fuori . della comunica zione verbale, nella musica europea vocale e strumen tale, a partire dal XVI fino al XX secolo (Meyer, 1956; Cooke, 1959; Fonagy e Magdics, 1963). L'angoscia, per esempio, si esprime in francese, in inglese, in tedesco, in ungherese e nella musica vocale europea, con una forte riduzione della gamma melodica (fig. 13). (a) (b) (e) �' > • - O - lyan - • > > • - - - #- ross- zat àl • JllOd • tam! - �- • • - :, te &'. I �E r E r �r ' v I iE "E E f A 7 O war' ich ei - ne Maus, wie wollt' ich nùch ver-ste-ckeul Fig. 13 Espressione verbale e musicale dell'angoscia: (a) Un bambino ungherese di 5 anni a sua madre: « Ho fatto un sogno così brutto!»; (b) La stessa frase detta con voce neutra; (c) Papageno ne « Il flauto magico» di Mozart nel momento in cui il tuono gli ricorda che ha mancato alla parola .data. Quando la statua del Commendatore ha bussato alla porta di Don Giovanni, l'intervallo della voce cantata di Leporello si riduce improvvisamente da una settima a una seconda, « Non vo' più veder l'amico: pian pianin m'esconderò», secondo atto, quindicesima scena) e Pa pageno reagisce allo stesso mocfo all'arrivo di Sarastro « ·o war ich eine Maus, wie wollt ich mich verstecken! », quattordicesima scena). Si incontra la medesima ridu zione degli intervalli in Pelléas et Mélisande (« J'entends parler derrière cette porte», quarto atto, prima scena, o: « Parle plus bas: que font-ils?», terzo atto, quarta scena), o in Boris Godunov quando Verlam e Mikhal scappano furtivamente nel terzo atto. 132
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