Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

alla sorgente sadico-anale dove la collera assorbe le sue energie. Si spiega, in un quadro più ampio, con la situa­ zione ancestrale che evoca l'accesso di collera: una lotta può essere accanita ma mai cieca. Altrimenti il conten­ dente sarebbe perduto in partenza. La lotta individuale non è meno regolata di una battaglia tra due eserciti. La gioia, invece, ha sempre una causa, conscia o incon­ scia, ma mai uno scopo. Ferenczi vede nelle manifesta­ zioni della gioia la scarica di energie improvvisamente liberate (1524, 51). Secondo la testimonianza dello sche­ ma prosodico della gioia, si tratta in parte di energie aggressive che possono essere - dopo una attesa ango­ sciante, una depressione più o meno lunga - dirottate dall'Io, espulse, senza essere dirette verso un oggetto preciso. La collera o le collere? Prima di continuare il tentativo di interpretazione dell'intonazione emotiva, bisogna interrogarsi sulla rap­ presentatività degli schemi di intonazione che abbiamo appena accettato tacitamente come quelli della collera, della tenerezza, della gioia. Ora, noi assegnamo ognuno di questi termini a un gran numero di atteggiamenti vocali differenti gli uni dagli altri. Secondo la testimo­ nian�a di un corpus sonoro ungherese (conversazione spontanea, opere teatrali, discorsi, dibattiti), lo schema che noi abbiamo presentato qui come quello della collera non è che una delle configurazioni prosodiche che si in­ contrano nella parola dominata da una emozione ag­ gressiva. Si possono distinguere almeno quattro modelli, di cui il nostro {fig. 12a), che sembra essere il più frequen­ te, appare soprattutto nel corso delle discussioni vele­ nose. In una di queste varianti lo schema ritmico è lo 128

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