Il piccolo Hans - IV - n. 15 - luglio-settembre 1977
1 L'esito è completamente negativo. Dopo tre giorni il bambino viene ricondotto nel reparto pediatrico. Il decorso post-operatorio procede normalmente, finché Gabriele viene a sapere che è stato operato per niente. Alla notizia, appresa casualmente, reagisce con una crisi violenta: urla, si rotola sul pavimento, rifiuta di sotto porsi alla visita medica. Il bambino si calma solo quando il pediatra, chia mato dalle infermiere spaventate, lo rimprovera con fermezza e lo schiaffeggia. La notte Gabriele riposa tranquillamente. Da questo momento si stabilisce tra il pediatra ed il bambino un rapporto profondo, una intesa reciproca che si articola in una serie di scambi: Gabriele gli parla di sé, gli mostra i suoi giochi, lo segue in tutti gli spostamenti in reparto, ottiene in prestito la penna, lo stetoscopio, il blocchetto delle prescrizioni. Quando giunge nella stanza di consultazione, con la sua mano in quella del pediatra amico, è chiaro che la consegna alla psicologa si prospetta come l'inserimento della madre nella diade padre-figlio. Gabriele è un bambino grazioso ma molto piccolo e infantile, dimostra al massimo sette anni. Così, col pi giamino, a stento si potrebbe riconoscerne il sesso, po trebbe anche essere una bambina. Inizialmente il suo atteggiamento èl, al tempo stesso, collaborante e sfug gente. Esegue quanto gli viene richiesto, ma con stan chezza e passività, arrotolandosi lentamente una ciocca di capelli intorno alle dita. Racconta che vive con il padre e con un fratello _. maggiore di lui , che lo vince sempre nella lotta, che si diverte a « metterlo sotto», a scherzarlo, a pestarlo. Altri due fratelli stanno con la madre. I rapporti tra i genitori sono molto tesi. Il padre di Gabriele, di origine sarda, si presenta al colloquio molto chiuso ed ostile. Afferma di lavorare come impiegato e di accudire lui stesso ai due ragazzi. Della moglie non vuol più sen- 45
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy