Il piccolo Hans - IV - n. 15 - luglio-settembre 1977

sentazione fantasmatica, articola il bambino alla pre­ senza assenza dell'Altro, dell'ordine simbolico, fuori del quale, come afferma Leclaire, « non c'èl nessun 'io ' che parli e desideri» 1 4. In questo senso, l'istituzione funziona come rappre­ sentazione fantasmatica del simbolico, della dimensione impalpabile dello scambio, della legge, della cultura. La: possibilità di tale evocazione riposa sulla sacralizzazione· della istituzione e, di conseguenza, su di una attesa di salvezza, di identità, di potenza (intesa soprattutto come possesso di sé), in cui riconosciamo facilmente la no­ stalgia di fusione primaria che regge l'istinto di morte. L'interrogazione della malattia psicosomatica, in ter­ mini di dialettica del desiderio, sembra quindi condurre molto vicino alla problematica della psicosi, riecheg­ giando il noto problema del rapporto follia-istituzione psichiatrica. Ma, pur ammettendo questa comune prospettiva, penso sia più produttivo ricostruire i percorsi attraverso · i quali il desiderio, in questo caso il desiderio infantile, nel momento stesso in cui si sottrae alla presa delle identificazioni edipiche, ricerchi un'altra captazione che gli appare, in quel momento della sua storia, come libe­ ratoria e realizzante. Anche in questo caso, il riferimento ad una ·« storia clinica» è necessariamente frammentario e tende solo a mantenere un aggancio con « i meandri dell'immagi­ nario attraverso i quali si esercita, fin nel più intimo dell'organismo umano, la presa del simbolico» 15 • - Gabriele, di dieci anni, viene ricoverato d'ur­ genza per addominaigie acute, febbre, diarrea e vomito. Sottoposto a fleboclisi, lamenta in continuazione una intensa sete. La sera del secondo giorno, appare in preda a lancinanti dolori addominali. Trasportato subito al reparto chirurgia, viene sottoposto ad ampia lapara­ tomia esplorativa. 44

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