Il piccolo Hans - IV - n. 15 - luglio-settembre 1977

le scene della prima infanzia che ci vengono fornite da un'analisi esauriente, non sono la riproduzione di avve­ nimenti reali ai quali sarebbe possibile riconoscere una influenza sulla vita ulteriore e sulla formazione dei sin­ tomi, sono invece formazioni fantastiche, nate da stimoli occorsi in età adulta, destinate a fungere in certo qual modo da rappresentazione simbolica di desideri e di in­ teressi reali... Se 1e cose stessero così potremmo ovvia­ mente risparmiarci tutte quelle strane supposizioni sulla vita psichica e la capacità intellettuale dell'infante. Nu­ merose circostanze di fatto depongono in favore di que­ sto punto di vista» (S. Freud, Aus der Geschichte einer lnfantilen Neurose, 1914, Dalla storia di una nevrosi in- 1 antile, caso clinico dell'uomo dei lupi, in Opere, Borin­ ghieri, VII, p. 525), se non l'oggetto assente intorno al quale si manifesta il desiderio dell'adulto?); diversamen,te dal figlio che non c'rè anche quando c'è, i fratelli ci sono anche quando non ci sono. Nelle antiche lingue indoeuropee, il vocabolo per designare il figlio o manca o èJ molto precario, come osserva Benveniste nel suo stu­ dio del 1969, mentre ha una storia molto precisa tutto quello che è «collaterale», per esempio il vocabolo per indicare il nipote: il nipote al posto del figlio, lo zio al posto del padre. Marx in Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte parlandoci della ripetizione nella storia usa l'espressione «il nipote invece dello zio», e questa ripetizione la connette alla «tradizione di tutte le generazioni scomparse» che «pesa come un incubo sul cervello dei viventi». Sul «collatera­ le» si gioca, anche per la psicoanalisi, quel «separare» che Lacan collega sia al se parare (alla «mostra», rife­ rendoci a Marx, alla «vetrina delle merci») che al se pa­ rere, a quella ri-nascita che non a caso nel mio sogno era collegata al son, il figlio, attraverso la presenza dei fra­ telli. Fratelli che all'inizio della trilogia edipica segnano il momento della lotta fratricida, dell'invidia, della ge- 25

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