Il piccolo Hans - IV - n. 15 - luglio-settembre 1977

« La durata è la continuazione indefinita dell'esistere. - Spiegazione: Dico indefinita, perché non può mai essere determinata at­ traverso la stessa natura della cosa esisten­ te, e . neanche dalla causa efficiente, la qua­ le pone, sì, necessariamente l'esistere della cosa, ma non lo toglie ». Spinoza (Etica, tr. it. Colli, Torino 1959, p. 68) Per quanto tempo ancora (la durata del cinema e dei film) Ottantanni di cinema ormai (1895-1977). L'inizio è quindi vicino e storicamente memorizzabile, lo svolgersi dotato di una precisa cronologia. Da cui, un'inevitabile «modernità», oltre a una particolare storicità; e soprat­ tutto, pas d'entretien infini: diversamente dal flusso letterario, testo illimitato che possiamo ipotizzare senza margini temporali poiché è ipotizzabile sempre un par­ lante . ,(risalendo p. es. anche oltre la scrittura, alla tra­ dizione orale) o uri soggetto come macchina che produce il discorso, per il cinema non si configura un «prima» del cinema. Finché la macchina non è data, non è ipotiz­ zabile l'uomo con la macchina da presa, né la m.d.p. che operi da sola la riproduzione meccanica ipotetica­ mente «infallibile». ·�Si parla qui del cinema come ap­ parato esistente, non delle modalità di un'eventuale «funzione-cinema»). Tanto è situato cronologicamente e storicamente, il cinema, da esser stato quasi «previsto» da Hegel nel­ I' Estetica. A proposito della «dissoluzione della forma 154

RkJQdWJsaXNoZXIy