Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977
costruire una egemonia attraverso la parola (e la scrittura 0 tecnica) lirica di lingua tedesca; tentativo di ancorare - positivamente - una dialettica delle forme alla nuova circolazione di parole; illu sione cui rispose con tiepida adesione, ed inganno, il variamente cattolico Hugo von Hofmannsthal: in questa « separazione» la sconfitta dello spirito tedesco. Cfr. Briefwechsel George-Hofmann stahl, Wien 1962; inoltre, ma rovesciandone la « morale», il sag gio di Adorno sul « carteggio » contenuto in Prismi, Einaudi, Torino 1972. 2 Per la definizione dell'ambito di autonomia della cultura austroungarica all'interno della Kultur tedesca rimandiamo prin cipalmente all'opera di interpretazione della storia della lettera tura tedesca, e il suo mettere in luce la presenza del Geist (dal pietismo all'espressionismo) come presenza ultra-letteraria, si potrebbe quasi dire ,, economico-politica»; cfr. L. MITTNER, Storia della letteratura tedesca, voll. 3, Einaudi, Torino 1971; in parti colare sulla cultura austriaca fine '800, e sulla compattezza del l'esperienza viennese L. M!TTNER, La _ letteratura tedesca del '900, Einaudi, Torino 1960, pp. 170-195; C. MAGRIS, Il mito asburgico, Einaudi, Torino 1967; sulla crisi della positività della Kultùr, cfr. G. BEVILACQUA, La letteratura tedesca nell'età guglielmina, Ed. Universitaria, Parma 1962; sulla funzione di rottura-continuità delle avanguardie, e in particolare dell'espressionismo (l'espe rienza rilkiana è iscritta in questo quadro) cfr. F. Masini, Dialet tica dell'avanguardia, De Donato, Bari 1973; inoltre ancora, L. MITTNER, L'espressionismo, Laterza, Bari 1965, in cui è sottoli neata la funzione « generativa » della poesia rilkiana per il mo vimento espressionista; infine sul rapporto tra filosofia del ne gativo e costituzione dello sviluppo capitalistico cfr. M. CACCIARI, La dialettica del negativo, sta in « Contropiano», n. 70/2, Nuova Italia, Firenze 1970; su Rilke in particolare l'introduzione a Mec tropolis, Officina ed., Roma 1973; una discussione più puntuale ed approfondit� si dovrebbe comunque sviluppare su tutto l'arco culturale e critico d _ ella Vienna fine '-800 inizi '900, verificando specificatamente le tesi di Krisis, Feltrinelli, Milano 1976 dove è indicata con esattezza la centralità · dell'esperienza rilkiana e viene riconosciuto il superamento della posizione critico-negativa che finora aveva connotato come maximum l'esperienza viennese. 3 E' chiaro che le punte maggiormente polemiche di questo saggio si aprono rispetto alle interpretazioni francofortesi del polo Kultur/Zivilisation, per il loro disconoscimento della pluralità del reale (e della sua riproduzione) che nella Zivilisation si in carna; anche se le posizioni non sono così univoche come certe rapide schematizzazioni vorrebbero, e la dialettica dell'illumi nismo cela in sé più di un rimando altro: ci riferiamo in parti colare al valore dato da Adorno all'esperienza schoenberghiana oltre la sua funzione critico-negativa, ed allo spazio tecnologico 95
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