Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

scandibilità tecnico-meccanica, al di là dell'ossessione newtoniana, della quantità, e del rapporto come rapporto tra quantità; la necessità storica cui Rilke risponde, che è anche necessità di una maturazione e corisunzione delle forme - e Vienna era questo consumarsi - sposta il li­ vello di· ri-produzione dell'essere sociale al di là della tecnicità: una tecnologizzazione dell'essere sociale non è data se non in un superamento del concetto di tecnicità nella sua connotazione. fisico-meccanica. La ri-produzione dell'essere sociale riaggancia la sua magicità di fondo; non in una nuova aura-religione, o in una interezza che ripresuppone la presenza della na-. tura, del significato, del dio, invece proprio in opposi­ zione riverificata ad ogni metafisica; il misticismo di Rilke, o in termini più analitici, la circolarità tra i fram­ menti dell'essere, esaurisce ogni trascendenza; l'angelo, segno spostato nel futuro, traccia riconvertita, non può neppure riconoscere una sua ulteriore processualità sog­ gettività rispetto all'uomo {ma anche marionetta, e gio­ cattolo, e orecchio, e booca, e fontana), quando si con­ fronti con l'infinità di valore/lavoro che le cose (degli uomini) contengono. E la definizione di uomo scivola nel passato come nel futuro, semplicemente come aper­ tura-beanza-esistente, come contraddizione sempre ripro­ ponentesi: e anche l'uccello è stato uomo, e ha spinto il suo grido come l'uomo spinge i suoi sogni (Trai.ime ) in ulteriori spazi 20• Resta da fissare la simbolicità concreta di questo lavoro. La sua de-iezione, il segno che lo materializza e che lo rende al reale (lo mette nella possibilità di riprodurre, allargandolo, il reale): Rilke è di fronte al denaro. Tutta la valorizzazione conclude e si conclude nella forma del denaro, e questo riconoscimento non è ade­ renza storica al tempo, è piuttosto ri-lettura di tutto il tempo; non è utilità economica direttamente, è gott- 86

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