Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

tolo, lo sfasamento corpo-macchina, lo sfasamento Engel­ Puppe, diventa altamente produttivo, condizione neces­ saria e diffusa della riproducibilità tecnica, condizione di esistenza e di efficacia del numero e della divisibilità. Nello sfasamento e nel suo rimandare e promettere la cifra, ,e l'operazione, ·si completano la visione e l'imma­ gine che lo producono; avviene la loro congiunzione, realizzazione dello spettacolo: standard della socialità diffusa. E' nello 1 spettacolo (Es gibt ,imrner Zuschaun) che RiJke trova {ritrova) l'immediatezza del travestimento e del lavoro-morte. La socialità immediata dell'esperienza quotidiana deve passare e costruirsi nello spettacolo mediazione; la totalità (fittizia) del Kunstgesammltewerk si è realizzata frantumandosi nell'ambiente-spettacolo nella tensione-prepai:razione allo !Sgual'do ( siamo viicini al mascheramento assoluto ed alla moltiplicazione con­ tinua che il cinema produrrà). Ricordare la pratica che Rilke ha avuto degli ambienti teatrali, e l'amicizia che lo ha legato a diversi nomi del teatro stesso non è voler dimostrare la giustezza di una definizione di esperienza quanto identificare dove è la topica per cui e in cui si produce l'invisibile ( e in cui l'invisibile si dà come pre­ cedente ogni riproduzione tecnica ), ma è anche ricor­ da.re che questo precedente non rinvia ad una sostan­ zialità metafisica, indicibile in sé, bensì esso stesso ad una pratica di ri-producibilità, e di analisi del sociale (nel teatro specificamente), oltre la quantificabilità e nu­ merabilità della riproduzione tecnica come oggi è con­ cepita. La riproduzione tecnica di Rilke è innanzi tutto ri-producibilità del corpo in rapporto alla sua espan­ sione nella macchina {ornamento, travestimento): nel­ l'attore il passaggio e l'esperienza di questa nuova co­ stituzione 17 • La passività di cui abbiamo parlato si specifica allora anche da questo punto di vista come attributo e acci- 83

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