Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

re e d'ascoltare. La massa ingarbugliata non è amorfa decomposizione: molti e l ementi che non ,avvertii nella vita di quei discorsi sono qui esposti nell'estendersi im­ mobile della trascrizione: ma c'erano, in quei discorsi, anche se non posso sapere come c'erano e come non li avvertii. Dunque, quei discorsi erano diversi da questo loro cadavere, che è tutto il loro trascrivibile, ma non erano neppure come pensavo di averli fatti e ascoltati. La « p.olizia discor,siv,a», di cui parla Foucault 25 , non aveva esattezza nell'imporsi, né pieno dominio su tutti gli elementi in gioco. Certo quei discorsi non mancarono il senso e le destinazioni p�r cui erano fatti, ma, comun­ que la si pensi sulle procedure, le esclusioni e ,le costrizio­ ni contemplate dall'ordine del discorso 26 , sulla padro­ rnan2;a della normalità e sul potere della normalizzazione come risposta a quella inquietudine, ecco per noi il fat­ to di percepire nel minuzioso cadavere che ci è toccato in sorte un « brusio di discorso» diverso incongruente superfluo irriducibile. Certo non è possibile visitare la « grande pr-0liferazione del discorso», continuamente con­ trastata dagli interdetti, dai limiti, dalle soglie della no­ stra « logofobia» 27 ; ma in questo brusio dimesso, nel suo disordine compaginato, non sorprendo sòlo un'eco confusa di un soggetto che non si riconosce - nel parla­ re e dopo aver parlato - ed è trascinato, dai suoi propri oggetti, da ciò che in questi può riflettere della sua for­ ma, al luogo dell'inconscio, da cui può apprendere una domanda sulla sua esistenza: mi pare di potervi scorge­ re anche qualcosa di meno interessato a situazioni perso­ nali (sia pure fa mia), qualcosa, una deriva labile, di una massa d'eventi e di cose dette, ammessa e scongiurata continuamente dalle.attitudini sociali e dal potere dell'or­ dine e del sistema. Allo stesso modo, nei discorsi di queHe 1:re se:çe, consideravamo una patologia nella comu­ nicazione quotidiana ed eravamo costretti a ripensare la ·positività e ,l'arbitrio di ogni segno del:la sua normalità. Proprio in ciò che è accaduto {e ci sorprende) di quei discorsi abbiamo una prova dal vivo (o dal morto) di quello che tentavamo di dire. 60

RkJQdWJsaXNoZXIy