Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977
tà petrarchesca, bilanciata da uno sviluppo tematico irre prensibile e attuata in un corteo di sostanze emblemati che, mi provo ad aprire a caso (giuro che non è ,un'e spressione retorica) il volume del Canzoniere... Fenome ni identici o paralleli si rinnovano nei paraggi... Dove sarà ormai superfluo rilevare l'equivalenza dei tipi coor dinabili {luna/sole; herbe/fronde), nei quali è poi indiffe rente entrino sostantivi, aggettivi o verbi; e le sostanze sottratte all'azione {perciò alla violenza) e al tempo ·sono le più elementari {precisamente Zuna, sole e affini), di conseguenza non attualizzate». Al momento di concludere, la terza sera, avevo accen nato, per azzardo e ammenda di ogni pedanteria, all'i dea ariosa di uno studio di varianti incessante, che inve sta opere e generi, non tanto per osservare la plausibili tà di un discorso in fieri, quanto per avvertire, senza ragione formale né misura che non sia la giustezza del l'impiego delle condizioni simboliche, la vita continua del linguaggio, che anche nel ripercorrersi ha solo, direb be Barthes, parole nuove e sospese. Dell'accaduto resta ancora da dire: ogni sera, per tut to il tempo, senza interruzione, il nastro di un registrato re filava le mie parole e quelle degli altri che interveniva no nella discus·sione; poi i nastri furono riascoltati da orecchio esperto (lo sospetto infallibile), e una mano aat tilografica puntuale e implacabile ne eseguì la ' trascrizio ne '; quando questa mi fu consegnata, non riconobbi, leggendo, i discorsi da me fatti e quelli ,ascoltati, e nes sun momento di quelle tre sere, se non qualche silenzio e il buonumore, che 1a trascrizione comunicava in cifre di didascalia: , « pausa» o « silenzio» o '« (...)», « risate». Rilessi più volte - e lo facevo con movimenti spezza ti, fatri.cosi, ripetitivi, come uno che deve rieducare 1a vista. Infine non riconobbi quei discorsi, ma la loro meti colosa cadaverizzazione. Voglio dire che pensai alle voci, ,la mia e quelle degli altri interlocutori, ai silenzi, improv visi o preparati, voluti o involontari, e pieni d'impressio ni d'attesa, d'imbarazzo, d'interrogazione, al variare dei toni, all'intensità che cresceva o diminuiva, in un attimo 55
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy