Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

1 1 Sono frequenti nelle Confessioni passi come il seguente: « Nello sforzo che ho intrapreso di mostrarmi al pubblico come sono, bisogna che niente di me gli resti oscuro e nascosto» (pag. 778), oppure: « Vorrei riuscire a rendere la mia anima trasparente agli occhi del lettore; e per questo cerco di mostrar­ gliela sotto tutti gli aspetti, di illuminarla con tutti i giorni, affinché non vi sia un momento che egli non scorga e da se stesso possa giudicare del principio che li produce» (pag. 844). 18 La caratteristica del 'contratto iniquo' era la · sua unila­ teralità e la riduzione in schiavitù del contraente più debole. AI contrario, il gesto che inaugura la volontà generale dovrebbe restituire sovranità allo schiavo togliendo la mediazione dell'al­ tro: più precisamente togliendo la mediai;ione della sua parola che, stando alla descrizione del malinteso che fonda il sociale (« Il primo che, avendo cinto il terreno, pensò di affermare: 'questo è mio '») fa da partage (il fossato) tra natura e società. Il silenzio dell'origine, che Rousseau non si stanca mai di ricor­ dare, torna nella formula infinitiva del Contratto, che è silenzioso in quanto non vi è soggetto di nessun discorso. In questo senso, data la peculiarità del nuovo contratto che è assoluto e sciolto da qualsiasi impegno o pegno che implichi uno scambio, si può parlare di gesto dispendioso: fermo restando che questa dispen­ diosità evidenzia il carattere augurale della formula proposta da Rousseau, e l'insufficienza che è alla base del ' decalage ' dal­ l'opera politica a quella biografica; nel senso che la proposta di una volontà trascendentale rispetto alla somma delle volontà di ciascuno lascia aperta come unica possibilità la sola strada che, come vedremo, esclude l'eventualità che una somma vi sia, e cioè la singolarità senza diversioni del perseguitato, immo­ bile nell'abisso dove solo la Morte è l'altro in eui riconoscersi. Del resto la tragedia di Rousseau era già iniziata in quel « mo­ mento di smarrimento» che nel '49, data di nascita di quel primo discorso scritto in « una maniera molto strana» (Confessioni), lo poneva decisamente fuori dalla cultura illuministica. Nessun dubbio che, se « i compagni di Ulisse amavano il loro abbruti­ mento» (Contratto Sociale), Rousseau abbia seguito il canto del­ le sirene. 1 9 « Gli ostacoli contro i quali dovetti lottare, e gli sforzi che feci per trionfarne sono incredibili», Confessioni, cit., pag. 952. 20 Nella doppia accezione, soggettiva e oggettiva, del genitivo. 21 « Per qualunque motivo questa lega si sia formata, il fatto è che esiste. · Stando a quanto voi dite sembrerebbe univer­ sale. Comunque essa è grande, potente, numerosa; agisce in pieno accordo e nel più profondo segreto per tutti quelli che ne fanno parte e soprattutto per Io sventurato/che ne è l'oggetto», Dia­ loghi, Opere cit., pag. 1185). 22 Confessioni, cit., pag. 1132. « Inizia così - scrive Foucault 182.

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