Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

il proprio, e la voluttà in quanto tale vuol essere imme­ diata così come è latente e imprevedibile. Essa deve quindi essere costantemente aggiornata. Se la voluttà, dal punto di vista utensilare, non è urgente, è in com­ penso urgente che sia simulata in qualche modo affin­ ché ciò che è veramente serio� perché di indiscutibile urgenza, non sia simulato. L'impulso voluttuoso, così, non solo non sopprime l'operazione simulante nel campo utensilare, ma l'esige tanto _ più che gli si rimprovera il suo caso d'urgenza: esso rovescia semplicemente i fattori e porta il simu­ lacro persino là dove regna la dura necessità. Fantasma impulsionale - simulacro; . sussistenza in­ simulabile - fabbricazione utensilare: due circuiti che si compenetrano nell'unità individuale, ma che questa . stèssa unità non · riesce mai a spezzare, se non aggior­ nando costantemente l'urgenza dell'uno o de�l'altro circuito. Per questo solo motivo si pone la questione di un equivalente: simulare (con lo sforzo) l'aggiornamento di ciò che non è urgente ma resta immediato (l'emozione voluttuosa) significa simulare un'urgenza che è in se stessa insimulabile. La voluttà rimane insimulabile quan­ to la sussistenza - a seconda che si stimi l'una più urgente dell'altra. Decidersi per un'urgenza piuttosto cl}-e l'altra forma l'irreversibile, come quando ci si rimette alla fabbricazione che esce dall'irreversibile solo con la distruzione. * * * Nulla nella vita impulsionale sembra veramente gra­ tuito. Non appena un'interpretazione vi dirige il pro­ cesso stesso (la lotta dell'emozione per sopravvivere con­ tro l'istinto di propagazione), interviene la valutazione. e quindi il prezzo; ma chi ne sostiene al fine le spese, chi pagherà in un modo o nell'altro, è l'adepto costituito 79

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