Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

Kelsen, che si preoccupa tanto di distinguere scienza del diritto e scienze della natura, ci dice che gli uomini si sono immediatamente richiamati al sistema giuridico dell'imputazione, come modo esplicativo della natura, perché proprio questo sistema regolava i loro rapporti reciproci 7 • E' così che essi hanno attribuito l'origine e la responsabilità delle calamità naturali, delle malattie, e fin di ogni circostanza della vita, ad azioni, colpe o volontà di certi uomini d'una comunità nel suo insieme peccatrice o pia, o ancora di dei o demoni. ,E solo per gra­ di un sistema causale di spiegazione della natura si è sostituito al sistema d'imputazione. E' senza dubbio esatto, ma in questo modo Kelsen si fa portavoce dell'idea che la ,Scienza si fa di sè stessa col credere · di riconoscere il proprio ·« progresso » nel- 1'essere diventata causale, distogliendosi dalle forme di pensiero «primitive», «superstiziose» e «:religiose». Ora, c'è molta più coerenza nell'osservare che il sistema cau­ sale di spiegazione della Natura è la teoria del sistema giuridico instaurato da Dio. . E' un sistema che riesce sempre e perfettamente là dove il legislatore umano non riesce che in parte. Tra un fatto {causale) o un misfatto (reato) si stabilisce un rapporto costante, che mustra l'« Onnipotenza » di Dio », mentre il potere dell'appa­ rato giudiziario è incerto. Qui il sollen instaurato da Dio si confonde con un sein. Si può dire che lo scienziato è il teorico del sistema giuridico di Dio. Egli non fa le leggi, ma ne stabilisce la coerenza. Allo stesso modo il teorico degli « ordini giuridici positivi » si limita a mo­ sttare e dimostrare la costanza di certe articolazioni, che sono legate a necessità -logiche. Kelsen si dà gran premura di precisare che egli enuncia « proposizioni di diritto», oggetto della scienza del diritto, ma che egli non enuncia, vale a dire non decreta « norme giuridi­ che », ciò che fa 'il legislatore. Egli dice anzi che la po- 17