Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

sette versi , pone tutta l'enfasi non sul corpo massacrato di Cesare, che infatti non scopre, ma sulla sua toga lace­ rata e imbrattata di sangue, ad un tempo insegna del rango e sudario che costituisce un simulacro mortuario di Cesare (che con la toga si era coperto nel momento della sua morte). La toga è un segno doppio, dunque, su cui Antonio può lavorare con tutti i registri dell'emo­ zione: il patetico (la prima sera che gliela vide indos­ sare), l'epico (era la vigilia della grande vittoria sui Nervi), il blasfemo {il foro della lama maledetta di Bruto), lo stoico ,�Cesare, distrutto dalla ingratitudine di Bruto. con quella toga si copre il volto). Segno e simulacro, la toga scatena tutte le emozioni. Ma alla fine, con uno straordinario coup de thèatre, Antonio benevolmente rampogna il popolo per essersi lasciato andare a tali emozioni soltanto per la veste di Cesare e scopre il referente massacrato: vv. 197-99 Kind souls, whart: weep you when you but behold Our Caesar''S vesture wmmded? Look you here! Here is himself, marr'd, as you see, with traitors. Anche questa operazione squisitamente teatrale ap­ partiene alla categoria della litote: negare o sospendere per affermare; lavorare le emozioni sul minore per sca­ tenarle sul maggiore; far filtrare solo un po' di sénso o di evidenza perché si ingigantisca proprio a causa del­ l'impedimento di un_ flusso diretto o, come qui, di una percezione immediata dell'« oggetto». Tutto deve essere mediato, reso indiretto, obliquo. Il mediato, l'indiretto, l'obliquo sono, inoltre, cate­ gorie che per Shakespe�re appartengono al flusso cao­ tico e violento della Storia. Ma, anche, esse apparten­ gono alla organizzazione costitutiva della Parola poe­ tica. Questa è l'unica redenzione parziale che egli possa intravvedere nel disordine dell'uomo e del cosmo, nello smagliarsi · del cosmo simbolico come nello smagliarsi 133

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