Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

no le consonanti, occlusive e costrittive, come per esem­ pio il ceco. Già Jean Amos Comenius, il grande pedagogo ceco del XVII secolo, paragona (Methodum linguarum novissi­ ma, cap. VI, citato da Bakos, 1961, p. 270) la nobile bellez­ za della lingua italiana alla d�rezza spiacevole della sua lingua materna in cui tre o quattro consorianti si urtano nella stessa parola. Secondo un precursore della fonostilistica sperimenta� le, Pierre Lote, l'alta frequenza delle R nelle scene d'amo­ re dell'Emani riflette l'esaltazione del - desiderio" (1913-1914, II, p. 453). Mallarmé, alla ricerca del significa­ to originale e puro delle ,lettere dell'alfabeto, ritrova nel­ la R « la ,prise de l'objet désiré par le L »,«le brut ,atteint meme au prix d'un rapt, la plénitucie {Oeuvres complé­ tes, p. 959). I soggetti di Heinz Werner pretendevano che « la R esercita un dinamismo forte verso il basso» (1932, p. 113), «si ha l'impressione di qualcosa diretto verso l'iavanrti, di ossuto, di teso nell'atteggiamento fisi­ co » (p. 55). Confrontando la distrihuzione di frequenze dei fone- Fig. 8 L'articolazione: a) di una R apicale, vibrante b) di una R dorso-velare (R del francese) 90

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