Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

Alla siepe che contiene quattro volte « Nerina » si giunge dopo l'intensissimo nodo asindetico: · Ma rapida passasti; e come un sogno Fu la tua Vita. IVI danzando: in fronte La gioia ti splendea, splendea negli occhi quel confidente immaginar, quel lume Di gioventù(...) In Consalvo, che già per il titolo giova accostare ad A Silvia, il nome della donna è Elvira, col fonema sillabi­ co vi in tempo forte e centrale. Ed ecco: Per DiVIna beltà famosa ElVIra (13), ecco un diVIde (47) parallelo a Elvira (SO) e gli avvii Or tu VIVI beata (...) ElVIra mla (...), ma soprattutto, e non a caso sul finire del componimento, quando non è più possibile il rimemo­ rar: BlVIra, addio. Con [a Vlta!l faVllla La tua diletta immagine si parte Dal mio cor finalmente. Addio... Via per la quale ci accorgiamo dell'intensa luminosi­ tà eh� reca il sintagma leopardiano dì festivo rispetto a giorno volgar, che par stendere un'ombra improvvisa, in La sera del dì di festa: (...) Ecco è fuggito Il di festivo, ed al festivo il giorno Volgar succede(...) Esiti che bisogna affrettarsi a rintracciare in petrar­ ca e in Dante, nei quali la resistenza del veicolo si piega con arrendevolezza assolutamente rara aII'intenzion de l'arte. Tuttavia limitandomi al semantismo luminoso di i (soprattutto tonica) preceduta o seguita da v , penso anzitutto all'avvio d'un sonetto del Canzoniere (CCLVIII): 146 VIVe faVllle usclan de' duo bei lumi Ver me(...)

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