Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

scrivo solo la prima quartina (dove si vedrà il più com­ plesso - labiale - rapporto bouche - égout - (Bavant) boue - rubis ecc.): Le temple enseveli divulgue par la bouche Sépulcrale d'égout bavant boue et rubis Abominablement quelque idole Anubis Tout le museau flambé comme un aboi farouche... Io non mi sentirei di parlare di « orchestrazione» per questa bava, che mi ricorda Dante quando dice mer­ da, grandine, ecc. Viene il desiderio, leggendo Baudelaire, di cambiare un suo verso, dire mots invece di choses: (...) j'aime avec fureur les mots où le son se mele à la lumière (Les Bijoux) In Chatiment de l' orgueil il pronome lui è fatto lucci­ care in prima con lui part. pass. di « luire», e, all'interno, con nuit. Se l'« ideale» èl per Baudelaire rouge (come, per Rimbaud, la i : si ricordi il celebre sonetto delle vocali), come immaginiamo nella lirica L'Ideal la sua Nuit stretta a fille? Ou bien toi, grande Nuit, ft11e de Michel-Ange... Anche la chevelure (cfr. La chevelure) al pari della nuit risplende, vit nelle profondeurs (a contrasto col noir océan, la luce dello spirito): _ Et mon esprit subtzl que le roulis caresse... Quando vuol dire buio, Baudelaire ricorre a sintagmi come la sombre Nuit (Crépuscule du soir), 1a notte che ingombra di tenebre gli altri, mentre nel suo spiritò fait la lumière. Versi italiani che per i concedono di contemplare una notte sfavillante? In Parini, all'attività luminosa del­ la i collabora la liquida l, talché !sella, cauto com'è, può 143

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