Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

in magazzino, o 2) rifornire, riempire il vuoto di provvi­ ste; o meglio Iachimo immagazzina la conoscenza di cui ha bisogno per: vincere la scommessa col marito di Imo­ gene (al quale dirà di aver conosciuto l'intimità del cor­ po della moglie) e rifornisce di dettagli il vuoto di tale conoscenza. La frase tutta intera « the contents of the story » formula con densa brevità Ja coincidenza di casa (interno, stanza) e racconto. Storey (pi. storeys o stories) vale piano di edificio; è p;ronunciato allo stesso modo di story (pl. stories) che vale racconto: nelle fil!lbi­ guità, non certo innocenti, del linguaggio, si riconosce la parentela semantica: la stanza è storia, il suo interno fa racconto. I piani dell'edificio (storeys o stories) sono racconti (stories): ogni interno è storied, istoriato, in quanto composto di «leggende», ovvero descrizioni di ciò che contiene. Di questa vicenda del linguaggio, è esem­ pio celebre lane Eyre, dove ad ogni piano della casa corrisponde un piano di racconto (il primo piano e il piano nobile è dove ha luogo la vicenda), o di rimozione del racconto (l'ultimo piano è dove si occulta la pazzia della moglie di Rochester); o Cime Tempestose, dove the story è nell'opposizione di case, stanze, piani, cioè di interni, alla brughiera, l'esterno in cui si fugge proprio per fuggire the story o storeys, l'intreccio convenzionale dei rapporti che nell'interno si costituiscono in matrimo­ ni, parentele, famiglie. Nell'esterno della brughiera Cathe­ rine e Heatholiff corrono verso la leggenda, la natura, il mito. Il mito non ha casa; il racconto ha una casa, un interno e vari piani. Il mito ,èJ dovunque, non ha un luogo e ha un solo piano, il mondo. 3.5 Il corpo e gli oggetti - Il boudoir della dama del Waste Land compone negativamente i,l dissidio tra cor­ po e suppellettili nella cancellazione che queste compio­ no di Lei: nel boudoir di Imogene, gli oggetti sono attri­ buti del suo corpo, e la adornano. Il boudoir di Imogene 128