Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976
ne. Nello inner-stage, ovvero la parte più interna della piattaforma, si apre uno spazio definito da un letto, un baule e una candela: è la camera di lmogene. E' quasi mezzanotte, e Imogene si prepara ad andare a letto. Ha con sé un ilibro, le Metamorfosi di Ovidio, aperto esatta mente all'episodio della violenza carnale subita da Filo mela. Proprio come Eliot in Una Partita a Scacchi, Iachimo passa in rassegna il contenuto della stanza. L'in ventario di Iachimo (introdottosi a insaputa di Imogene nella stanza per mezzo . del baule) scrupolosamente met te insieme, raccoglie tutti i motivi che si ritrovano come citazione nel boudoir della dama eliotiana. L'arredo del la stanza è sospettosamente simile: le suppellettili riman dano l'un l'altra echi impressionanti. Ma qualcosa è pro fondamente mutato: l'occhio che guarda. Nel boudoir di Imogene è penetrato uno sguardo peccaminoso: l'occhio che guarda apre una ferita che fa largo ai veleni corrutto ri, e pone fine all'innocenza della stanza. La scena è scena spiata: guardare si dà nella modalità perversa del lo spiare. 3. 2. Lo sguardo - La des . crizfone della stanza (« to note the chamber ») si svolge nella tonalità della colpa e del peccato: peccato per osare guardare, e colpa per non distogliere lo sguardo. L'interno come spazio da de scrivere viene a rappresentazione nella forma colpevole di una scena colta di soppiatto (« so rudely forced »). Guardare è, nel suo fondamento, aprire gli occhi su una scena proibita; o meglio, aprire gli occhi è sempre rischiare la vista. Iachimo, per poter guardare, deve moti vare lo sguardo attraverso la scommessa, finalizzare l'at to ad un intrigo. La motivazione (la scommessa ai danni di Imogene), e la modalità secondo cui l'azione prende luogo (Iachimo si deve nascondere, connotano in senso negativo l'azioné; proiettando colpa, e peccato sullo sguar do. Al contrario della descrizione eliotiana, data in termi- 126
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