Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

tomba, e un altare, .la Chiesa. La scena è sempre emble­ matica, allusiva; spesso suggerita verbalmente, altre volte una semplice dichiarazione: « Bene, questa è la foresta di Arden ». Altre volte ancora il personaggio porta il proprio spazio con sé: un letto, o una se­ dia che trascina al centro della piattaforma. E' la presen­ za del Re, ad esempio, che fa ,la Corte; lo spazio della rega,. lità è il Re stesso. La rappresentazione luttuosa elisabettia­ na e giacobiana è rapprese;ntazione che si 1:'ealizza in reto­ rica, in recitato; lo spazio teatrale è lo spazio di linguaggio che i,l p�rsonaggio esibisce. L'indicazione scenica è pura al­ lusione, codificazione di un luogo retorico: ci vuole un giardino per il lamento sulla caduta dei Re, ed ecco nel Riccardo II il giardino dove si recitano i topoi della lamentatio, secondo la posizione: ordine naturale = ordi­ ne storico. Allo stesso modo il cimitero di Amleto è uno spazio di linguaggio offerto alla meditazione sulla morte e sulla vita che accompagna qualsiasi rappresentazione luttuosa. Se la topica coincide con la retorica, non c'è necessi­ tà di descr�ione. Nel mondo della tragedia, il luogo non è mai descrizione: rton c'è tempo per le cose dove il soggetto è fermo, e nel pieno della sua hybris, pur se prevertita in furore di morte. 3.0 Londra, 1606-1�11 . : Cymbeline. 3.1 Il boudoir 3.2 Lo sguardo 3.3 Lo stupro 3.4 La casa e il romanzo 3.5 Il corpo e gli oggetti 3.6 La forma bastarda 3. 1. Il boudoir - Lo spazio descrittivo si apre nel romanzesco, o più precisamente, nel boudoir di Imoge- 125

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