Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976

è •reso possibile che dalla creazione del simbolo della negazione» («Nuova Corrente», r:n. 61-62, pp. 126, 127). Ma questa ,areazione è una di•struzior:ne, è la distruzione della cosa, la sua espulsione violenta e negativizzante che costituisce in quel momento il primo discernimento del dentro e del fuori precedentemente mdiscriminato. Questa distruzione è ·ancora al di qua del momento simbolico, cioè al di qua del costituirsi della negazione del giudizio ·attributivo e della negazione del giudizio d'esistenza, ma ne è il fondamento. Nella dialettica della strutturnzione della realtà che questo saggio freudiano articola miTabilmente si profila dunque un momento mitico di separazione del mondo esterno dal soggetto onde si procede, attraverso il giudizio di esistenza e di attribuzione, al riconoscimento dell'opposizione ester­ no-interno. J. Hippolite, nel commento a questo testo offerto in ,appendice agli Somtti di Lacan, ci dice: « Ma ciò che è -all'origine del giudizio di esistenza è il rapporto fra la rapprnsentazione e la pernezione» (p. 890). E d dice che la questione è di sapere •se la r-appresentazione con­ serva per ,la realtà separata dal ,soggetto 1a sua primi­ tiva percezione. Cioè si tratta di sapere se il soggetto, nella ir,appresentazione che ha deHa cosa sepairata, ha la possibilità di ritrovare il suo oggetto. E per tornare allo stadio dello ,specchio, si tratta di attTibuire all'io una rappresentazione « alla quale non corrisponde più, ma ha corrisposto tornando indiet·rio, il suo oggetto». Con il che si pone di muovo il tema dell'alienazior:ne in tutta 1a sua portata come di quel momento di scolla­ mento fra l'oggetto e la Tappresentazione in cui l'io « si riwova» sofo per perdersi. Momento questo in cui 1a 1 realtà si separa alienata per il soggetto nel suo imma­ ginario, nella ·sua ,rappresentazione. Ma anche momento di rottw:ia ed espulsione, momento pregiudiziale di crea­ zione deHa negatività supportato dall'istinto di di• stru- 97