Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976

in ,sé .Je premesse per un :superamento dell'impasse sog­ gettiva dell'intersoggettiviità immag , inaria e come tale è la dimensione che designa lo scarno fra .la posizione del soggetto hegeliano e freudiano. Con Freud la psicoana­ lisi insegna come dalla t:riansitività i1ntersoggettiva di na­ tura immaginairia si esca ·solo procedendo .da un altiro ordine. All'occasione Lacam. abbozza una critica all'esi­ stenzialismo (p. 93), in quanto esso coglie il negativismo originario nei Hmiti ·di una :autosufficienza della coscien­ za, confidando fa propria illusione di 1autonomia proprio al misconoscimento costitutivo dell'io, da cui tutte le impasse della sua posizione ·soggettiva. Ora, se si vuole intendere lo stadio dello specchio, è necess•a:rio 111iportarsi a consideraire la funzione di mi6co­ nos c im e nto dell'io e pensa::rfa in rapporto all'appariire di quella negatività originaTe. A questa negatività originale vanno riferiiti due momenti di grande importanza: da una parte la necessità di porre già nell'alienazione imma­ ginaTia la presenza di un simbolo originario ,e dall'al­ tra }a necessità di pen�are 1a strutturazione del reale come espulsione e distinzione originale di un dentro­ fuori, di un contenente e di un contenuto. Si tratta di vedere che parte ,abbia lo stadio dello specchio, almeno come momento inaugurale ,e mitico, nella strutturanione del mondo esterno. Il valore preminente che iin esso assume l 1 a , visione e la spazializZJazione deve condurci a questa interrogazione. Commentando iii. caso di Dick in M. Klein, Lacan conclude che « l'ego '[io] non può es­ sere v,a:Lidai:rnente utilizzato come dispositivo nella stirut­ turazione del mondo esterno » (Le Séminaire, op. cit, p. 102). Ed è qui che si dowà incontirare una funzione originaria che introduca il simbolo, in quanto per l'uomo esso è l'unico ordinamento del reale, ordinamento che viene dalla nominazione. La manifestazione più significativa di questo simbo- 95

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