Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976

maturazione interrvi:ene nell'esperienza per cui ,jJ piccolo uomo 1 si riflette e si vede aJtrn da ciò che in verità è. Tuttavia la giubilazione manifestata in quel momento non è solo indice di un superamento immaginario di queHa angus1Jia ma sottende « una mancanza più critica, perché fa sua copertura sia il segreto del giubilo del sog­ getto» (p. 65). Il riferimento allo snato di dipendenza totale del bam­ bino individua la miseria originaria che oarratterrizza la sua vita dal traumatismo della nascita fino all'esperienza de11a perdita dell'oggetto con lo silattam e nto. Miseria e impotenza si nascondono di fatto dietro all'ident,i.f.ica­ zione con l'immagine ,speculare che viene sopravalutata secondo un modello di compiutezza proprio all'adulto piuttosto che al piccolo. H mhiaggio di una maturazione della potenza carica ,l'immagine di ·una sua fissità statu­ taria che è puramente figurata nei confronti del ,reale scoordinamento motorio. Oggettivante ed estern:a, l'im­ magine del corpo proprio si annuncia carica di conse­ guenze per i!l bambino che impara a conoscere e a rico­ noscere il mondo esterno e ·l'alterità del suo corpo come un'unità visiva organizzata, cioè oome una Gestah. Stretto da una relativa immobilità in un'età in cui lo sviluppo generale è ancova insufficiente, il bambino ha una prima apprensione della realtà daillo sguardo e da esso questa si organizza come una visione. Acquista di qui grande <valore per il piccolo - e ben oltre quel- 1'età - la percezione visiva. Sulle ,snrutture della vi,sione si fondano 1sia fa funzione del ,riconoscimento sia il sor­ gere del narcisismo. Lo sguardo percorre l'immagine dello specchio, si incontra con quello della persona ma­ terna che gli è .accrunto e che con fa sua presenza auto­ rizza il riconoscim e nto dell'immagine propria unificata nello specchio. In tal senso lo sgual'do è precisamente costitutivo. Nell'« Introduzione al narcisismo» (Opere, VII, To- 89

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