Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976

alla per,dita totale del senso, alla sua dispersione senza fine, ma anche alla sua infinita presenza -, ove la pro­ duzione, o la dispersione, appaiono «regolate » dalle strutture stesse che le determinano. Ora, questa modalità di «essere» del Reale può be­ nissimo coincidere col concetto (marxiano) di Darstellung quale viene sviluppato da Althusser in un celebre luogo di Lire le Capital (voi. n), in opposizione al concetto di Vorstellung. A differenza della Vorstellung, che è «presentazione» di un significato, di un concetto, di un testo preesistenti, la Darstellung è una«esposizione», una «posizione di presenza del senso», la quale si de­ termina, secondo Althusser, sia come «presenza della struttura nei suoi effetti» e, per ciò stesso, come «mo­ dificazione degli effetti attraverso l'efficacia della strut­ tura presente nei suoi propri effetti», sia come «effi. cacia d'un'assenza», come attività d'una«causa assente» (e qui il concetto si collega a quello di «causalità me­ tonimica» formulato da Lacan). Ebbene, !',elabor a zione del Reale (in quanto effetto dell'esperienza della « brisure » - con tutto il séguito del nostro discorso) attuata da Romiti in questo periodo, si configura proprio nei termini di una Darstellung, e secondo la duplice modalità qui sopra descritta. Da un lato, le strutture determinano il lavoro del senso, la produzione o la dispersione del senso (o del non-senso), per cui la struttura è, in questo caso, veicolo e strumento dell'esperienza; dall'altro lato, questa stessa struttura è l'oggetto medesimo del vedere,«causa assente» e oggetto non imitabile (su cui la mimesi non ha presa), luogo vuoto della differenza e dell'articolazione, « brisure » e apertura strutturante, luogo opaco della «cecità». Dell'elaborazione-costituzione (anche: del disfarsi) del Reale come Darstellung, fornisce supplementare ma non secondaria testimonianza la strumentazione del colore, di cui è possibile fissare una serie di precise caratte- 32