Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976

E' senz'altro vero che Colombres poté presentare al Salone d'Arti plastiche del 1941 la sua cassa contenente un merino di razza australiana, per averla firmata e concepita come «arte». ·Ma è altrettanto vero, come riferisce Domecq, che la cassa, «una volta schiodata dalle autorità, lasciò sfuggire un vigoroso montone che ferì all'inguine più d'un membro della giuria e alla schiena il pittore-mandriano César Kiròn, nonostante l'agilità boschereccia con cui fuggì». E' utile interrogarsi sulla distinzione (freudiana) tra realtà psichica e materiale. E sottolineare qui che essa non decade, una volta riconosciuto il campo della realtà nella simbolizzazione primaria dell'io-piacere. Che la per­ cezione sia solo di ciò che è già rappresentato non toglie nulla alla funzione dell'esame di realtà. Ma conta tener presente che l'opposizione tra realtà psichica e materiale è opposizione tra un «fuori» e un «dentro» che sono entrambi compresi nel «dentro» dell'io-piacere. Distin­ zione nell'unità dunque, se Freud può affermare, fin dal Progetto di Psicologia scientifica, che la realtà del pen­ siero e la realtà esterna «sono in fondo la stessa cosa » 25 . (Il che si verifica nell'atto analitico). L'esame di realtà decide non dunque della Realitat che si oppone al Reale, ma della Wirklichkeit, che la tradizione hegeliana traduce «effettività». Il termine, del resto, appare in Freud solo (o quasi) nel composto Wirklichkeitsgefuhl al paragrafo 9 del capitolo VI del­ l'Interpretazione dei sogni, che tratta appunto del «sen­ timento di realtà» nel sogno; ed è quindi ripreso a pro­ posito del «sentimento di realtà» nel sogno dell'Uomo dei lupi 26 • Come tale, esso si oppone all'Entfremdungs­ gefilhl o «sentimento di derealizzazione» di cui Freud parla nel Disturbo di memoria sull'Acropoli - lettera a Romain Roland 27 • E' effettivo dunque il «fuori» del­ l'io-realtà, e reale il «dentro» dell'io-piacere, che com­ prende «dentro» e «fuori» dell'io-realtà. 18