Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976

e immaginario nell'inconscio è certo un nodo spinoso della teoria psicoanalitica (sicché si tende a ridurre l'im­ maginario all'Io e evitare il problema), ma qui basta il fatto della loro compresenza nell'inconscio per aprire un nuovo capitolo nell'approccio generativo al testo narrativo. Vorrei proporti questo schema che ricalca, ma tra­ sforma, quello noto di Kristeva in Le texte du roman (sostituisco ali'« intertesto » kristeviano: « Generi lette­ rari e codificazioni», perché mi sembra che la tua ana­ lisi funzioni qui come un approfondimento appunto della nozione che Kristeva propone; conservo invece la distin­ zione tra significato narrativo - livello macrosegnico - e significato retorico - livello segnico -). S (isoggetto detl'incODIScio) significan,ti fantasmi I I Gen � letterani e codifii.c Sign4,hoato narrativo (fab I genotesit:o I competenza I performanza I fenotes,to Plag· oiitazioni I Siitu zioni narrative (intr�) Significato ,retori'CO Schema che leggerei così: il patrimonio fantasmatico del soggetto dell'inconscio ($) impone una selezione e modifica (Entstellung) nella generazione del significato narrativo (della fabula) a partire dalle codificazioni date, e, quindi, in minor misura, nella realizzazione delle si­ tuazioni narrative �degli intrecci). Il patrimonio di signi- 165

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