Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976

an sic piuttosto che quoad nos. In fondo, credo di aver soprattutto un po' paura davanti alla possibilità di valu- tare un'opera altrimenti che con il banalissimo e irresi­ stibile criterio del piacere (che, se non è razzista, rico-nosce agli altri il diritto di trovare il loro dove credono) .. Ma torniamo alla competenza dell'autore. Mi sembra. effettivamente che per ragioni « congiunturali» (i nostr i . migliori critici di indirizzo psicoanalitico sono Agosti , . Serpieri, Orlando, in un certo senso Beccaria, ecc.) uno, spazio propriamente (topicamente) inconscio della com­ petenza venga in genere riconosciuto solo nel caso della. produzione del testo poetico. Tu stessa sei ben disposta a riconoscere (pp. 99-100) che all'origine della poetici t à . di un testo sta un « lavoro» del significante come quello , di Agosti ascolta e registra nelle sue letture. E si potrebbe : aggiungere qui, per inciso, che il riconoscimento di tale­ lavoro attivo di una « riserva di significanti» (riserva . che può ben essere detta una competenza, benché di statuto topico particolare) sarebbe utile per stabilire la. differenziazione (di cui tu poni a più riprese la necessità} fra funzione poetica in genere e funzione poetica neI testo poetico. Il testo poetico sarebbe allora quel testo, a funzione poetica che postula, non tanto la funzione-au­ tore, quanto la funzione-riserva inconscia di significanti. Invece, non fai il legame tra, per esempio, la · tesi di van Dijk per cui esisterebbe ·« uno schema basico o strut­ tura profonda che, attraverso varie trasformazioni, pro-duce le macrostrutture dei singoli testi» (le fabulae , . come tu suggerisci) (p. 50) e la teoria psicoanalitica del' fantasma. Ne hai ben donde, perché la critica psicoana­ litica in questa direzione non ha fatto molti passi. Ma resta che, per la teoria psicoanalitica, nell'inconscio la riserva non è di soli significanti (simbolico lacaniano), ma anche di fantasmi, originari e no, ossia di piccole strutture logico-narrative (punto di giuntura tra simbo-lico e immaginario lacaniano). Il rapporto tra simbolico 164

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