Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976
-dell'autore, contribuisce alla costituzione dell'autore implicito?). La copertina, del resto, (che è un segno, mi sembra, importante nell'ipersegno che è il libro, e forse l'hai un po' trascurata) ci rimanda al lettore e alla possibilità di · articolare , come per l'autore, lettore implicato, lettore 'implicito e lettore come persona giuridica. Il prezzo di ·un volume infatti è al lettore come persona giuridica che .si rivolge, e lo stesso vale per il marchio di copyright ecc., mentre il marchio editoriale e di collana si rivolgono forse già al lettore implicito. Quest'ultimo si definisce (con Booth) come il lettore che l'opera postula, e non è · forse sempre identico al lettore implicato, il destinatario -delle funzioni fatiche nell'opera. A parte, naturalmente, come tu sottolinei (p. 52), de·vono essere considerati i narratori e narratari interni -al testo. 3) Su enunciato e Enunciazione La differenza tra Enunciazione e enunciato che tu peni (p. 42) come differenza fra «I'' io ' del narratore o ·soggetto dell'enunciazione e I'' io ' e I'' egli ' del perso naggio esplicito o dei personaggi espliciti, soggetti degli enunciati» mi suggerisce una postilla. Per un linguista {Benveniste docet) la cosa è presto fatta: è soggetto ·dell'Enunciazione colui che articola o scrive e soggetto dell'enunciato, il soggetto grammaticale. Il che implica che il soggetto dell'Enunciazione può essere soggetto -grammaticale, per esempio in ogni Enunciazione alla prima persona. La cosa si complica, come tu mostri, per il semiologo della letteratura giacché un «io » nel- 1'opera (o, più banalmente, un «io» · scritto) non è la -stessa cosa di un «io » parlato e se Cesare può scrivere le sue memorie alla terza persona (Enunciazione o enun dato?) chiunque può scrivere le memorie di un altro :alla prima persona. Dunque, nello scritto, -1'«io» gram- 161
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