Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976

cietà intellettuale, fa cui tessera non necessa.Tiamente si identifica con quella del pa r ti, to, dello schieramento, della rivista, ma quel che importa è che -si identifichi con lo specifico d'appartenenza, ohe non è tanto la disci­ plina, il gruppo, il giornale, ·quanto l'essere detentore d'un passato d'intellettuale, d'un'esperienza di milit a nza, d'una ,vicenda polemica; insomma l'essere stato autore è garanzia di poterlo ridiventare, •aHairgando l'oggetto di cui si scrive fino a comprendere gli altri come autori, il discorso degli • altri come oggetto del proprio di , scorso. Si producono avversari, si inventano schieramenti, si scambiano slogans per teoria, si fa d'una citazione l'affenn�ione d'una ,sVl()lta, d'una formula un'analisi, d'un gesto un'interpretazione, d'un rituale una pratica, d'una rissa una ricerca. La continuità è assicurata: si consolidano forme, ge­ neri, gerarchie. Si produce sul palco e nella ,socialità dell'incontro il sistema della lettera.tura. Perché tra gli intellettuali è proprio dei letterati l'essere ansiosi della propria appartenenza ad un sistema definito : il nome d'autore non è legato al testo, ,quanto alla costellazione di funzioni «pubbliche» che da es, so discendono. Come nelle facoltà universitarie il « titolo» ha valore per gli effetti derivanti dal suo semplice possesso, non dal di­ scorso di cui è portatore. Mai come oggi fa storioizza­ zione ha diffuso le sue ·regole: fino a farle -diventare etica e politica: essere nel catalogo, partecipare al si­ stema di quotazioni, aver fatto parte di..., aver contri­ buito a..., aver previsto che..., •sono i riconoscimenti che solo una colleganza sociale può produrre, definire, san-cire. La storiografia n o n usa solo le vie della manuali­ stica, dell'antologizzazione, della lettura prospettica, della riduzione delle contraddizioni nel « disegno» d'una cul­ tura nazionale; adopera arti più ,sottili: ricorre ai trac­ dati funzionali, alla geografia di scuole, metodi, riviste, alla memoria, all'aneddotica. 140

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