Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976
non solo in questo) e una « perdita di velocità » nel , lo sviluppo economico. 8) Non credo che sia 1 anco:ra oggi possibHe dare una esauriente spiegazione delle peculiari caratteristiche del sistema socio-economico dell'Urss. A questo proposito, mi sembrano essenziali le analisi che sta conducendo da vari amni Bertelheim, ma ,si t·ratta soltanto dell'inizio di una lunga ,strada da percorrere. E la necessità di per correrla (più velocemente possibi , le) è dimostrnta dal fatto che il movimento operaio (nella sua dimensione internazionale e non grettamente nazionalistica) si trova in un grave stato di « impasse », a causa della pressoché assoluta ignoranza degli effettivi termini della acutiz zantesi lotta !i.nterimperialistica (e deHa reale colloca zione in questa del « primo Stato socialista»), ignoranza che può condurre ad u n a pesante sconfitta del movi mento rivoluzionarr-io e ad una sua condotta del tutto subalterna di f ,J:1onte ai violenti sconvolgim e nti dei rap porti di forza interimperialistici, che - come l'espe rienza ci ha insegnato - possono portare ,ad una nuova conflagrazione mondiale. Non ho certo fa presunzione di risolvere questo problema. Voglio soltanto accennarn - sulla base di quanto ho detto nella parte concernente la struttura zione della produzione oapitalistioa - ad ·alcune possi bili linee di Tioerca, che aind!'anno in futurn approfondite. A me sembra evidente che quanto è accaduto in Urss abbia origini molto fontane, anche ,se a mio avviso il XX Congresso e l'ascesa di Kruscev a:l potere hanno rnp presentato un « salto di qualità» nello sviluppo di certi fenomeni. Il problema di fìondo rimane, tuttavia, la grave « de viazione economicistica», che ha c o ntraddistinto tutta l'epoca della « ·costruzione del socialismo» nell'Unione sovietioa, e che è stata comune a tutte le diverse « fra- 123
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