Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976

a situarsi nella «sfera» dei rapporti «econom1c1» e nelle funzioni diverse che in essa svolgono le varie «frazioni» della classe borghese. E può trattarsi di funzioni _ legate alla partizione del capitale in capitale produttivo, mercantile, di credito, ecc.; o alla suddi­ visione del capitale in differenti branche produttive e in varie unità produttive all'interno ,di ogni branca; o ancora aHa proprietà di quote diverse - quantitativa­ mente diverse - del complesso sociale dei mezzi di produrione. Tutto questo - almeno apparentemente - non av­ viene nell'Urss. La classe dominante sembra derivare essenzialmente il suo potere dal control1o dello Stato e di tutto il complesso apparato politico-ammini•strntivo che dirige in modo centralizzato ,l'insieme della società e dell'economia sovietica (potremmo quasi dire l'insieme della «società civile»). La lotta -trn « gruppi diversi» della classe dominante appare immediatamente diretta (e, dunque, del tutto intrinseca) al controllo dell'appa­ rato in questione. Non a oaso fa classe dominante si confonde con la burocrazia del partito e dello Stato, o per meglio dire con gli «alti strati» di tale burocrazia, formatasi dalla «simbiosi» •tra partito (inizialmente «reparto d'av a n­ guardia» del proletariato russo) e St • ato, doè in defi­ nitiva daHa commistione e dalla mancata distinzione dei ruoli politici fondamentalmente diversi che rico­ prono partito e Stato nella «fase di triansizione» al comunismo, che inizia con la presa del potere da parte del proletariato. Tale fenomeno ha fatto sovente padare di «socia­ lismo burocratizzato», c o ncetto di derivazione trotzkista secondo me del tutto errato. La «formazione sodale di transizione» è una società in cui permangono le classi e la lotta di classe; e fa burocrnria non è una classe, ma semmai un apparato amministrativo posto 121

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