Il piccolo Hans - III - n. 11 - luglio-settembre 1976

ognuno dalla ·vendita deHa propria merce e dall'acquisto delle merci degli altri. Ogni individuo appare « 1scisso» in due: come mem­ bro della «società civile» (cioè, in definitiva, nella «sfera» della produzione), egli sembra poter agire sol­ tanto come singolo in aperta lotta e concorrenza contro tutti gli altri; come appartenente ,alla·«società poHtica», come citoyen, egli ritTova apparentemente la sua orga­ nica connessione con gli alt,ri per mezzo deHo Stato, «sfera» dei irapporti politici che, da una parte, ,si pone in una situazione di se p aratezza 1 rispet1:o alla «sfora» economica e, dall'altra, sembra sussumerla sotto di sé in una «sin t esi» superiore. Non è un caso che ogni nuova forma di associazione e di organizzazione degli individui deve passare, nella società borghese, attraverso la riacquistata consapevo­ lezza dei propri comuni interessi fonda m entali di classe, sulla base della collocazione oggettiva e del • ruolo che questa gioca nell'ambito del processo di produzione e riproduzione del capitale, nell'ambito, cioè, di quel de­ terminato ,sistema di rapporti di produzione che ,sot­ tende (e regge) la produzione capitalistiica e lo sviluppo delle sue forze produttive. Da quanto prrecede, si comprende allora assai bene che, nel passaggio dal sistema feudale a quello capita­ listico, ,si producono alcuni fenomeni ·assai importantii.. Nel modo di produzione feudale, non vi è apparente scissione tra «sfera» del potere politico e «sfera» della produzione (che è, si badi bene, la «sfera» dei rapporti di produzione e non certo della «produzione in generale»). ·Potere rpolirtico e dominio «econ o mico» si troviano riuniti nella •stessa «.figura» (il proprietario feudale della terra) che funziona come «agente» della riproduzione dei rapporti feudali. E' la proprietà della terra e H vincolo che a questa lega i contadini (è, cioè, il rapporto di produzione feudale) - e, in via ,subordi- 108

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