Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

Gestalt corporea, bensì centrati su una identità (l'iden­ tità dell'Io) che contrappone e relaziona il soggetto agli altri. Il periodo che va, grosso modo, dai sei mesi ai tre anni di vita assume agli occhi di Lacan e, si può azzar­ dare, almeno per quanto riguarda questo specifico pro­ blema, per l'interpretazione psicoanalitica in generale, una rilevanza particolare, dove l'integrazione dell'Io (moi) coincide con la sua scissione radicale, in funzione di una costruzione compiuta sul soggetto da parte degli altri : . la stratificazione che si verifica nel soggetto e che lo conduce ad acquisire la propria identità, può avve­ nire soltanto tramite un rapporto in cui la predominanza o la ·signoria del rapporto stesso risulta assegnata al­ l'altro, a colui che possiede i mezzi del sostentamento fisico e gli strumenti del riconoscimento. Il processo perde ogni carattere di soggettivismo, in considerazione del fatto che tutti gli altri vi sono passati a loro volta e · si sono fatti quindi portatori di questa costruzione del['oggetto della· crescita. In riferimento allo stadio dello specchio ed in rap­ porto alla perdita del soggetto nel momento in cui si costituisoe per gli altri, Lacan nota: « lo stadio dello specchio è un dramma la cui spinta interna si precipita dall'insufficienza all'anticipazione - e che per il sog­ getto, preso nell'inganno dell'identificazione spaziale, macchina fantasmi che si succedono da un'immagine frammentata del corpo ad una forma che chiameremo ortopedica nella sua totalità, - ed infine all'assunzione dell'armatura di una identità alienante che ne segnerà con la sua rigida struttura tutto lo sviluppo mentale » (6, p. 91). In questo passo l'accenno all'insufficienza riguarda in generale la dipendenza del neonato dagli altri ma in specifico rimanda alla precarietà dettata dall'assenza di uno schema corporeo e quindi da uno scoordinamento delle funzioni motorie che si riflette, a livello della cor- 83

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