Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

Lo specchio, l'immagine e l'altro Considerazioni generali Nella Comunicazione al XVI Congresso Internazionale di Psicoanalisi (Zurigo, luglio 1949), J. Lacan riprende il tema, da lui stesso precedentemente affrontato nel­ l'ambito del discorso psicoanalitico, dello stadio dello specchio come formatore della funzione dell'Io (moi). La ripresa lacaniana, come è noto, mira a fissare in un discorso, che :si potrebbe definire emblematico, il processo che conduce il soggetto dalla relazione imma­ ginaria alle soglie del simbolico. L'emblematicità dello stadio dello specchio risiede nel fatto che lo stadio stesso va inteso, secondo Lacan, come un « caso parti­ colare della funzione dell'imago, che è quella di stabilire una relazione dell'organismo con 1a sua realtà - o, come si dice - dell'Innemvelt con l'Umwelt » (6, p. 90). In tal senso, affermare che lo stadio dello specchio è formatore della funzione dell'ilo, significa soltanto che si individua un periodo della vita umana in cui si veri­ ficano determinati passaggi relazionali (dai 6 mesi circa ai 2-3 anni), che approdano, in concomitanza del costi­ tuirsi dello schema corporeo, alla possibilità di stabilire rapporti interpersonali non più caratterizzati, per il bam­ bino, da una frammentazione derivata dall'assenza di una 82

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