Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

cioè: dalla proprietà fondiaria. » (cfr. Marx-Engels, « Sull'Irlan­ da», Roma 1973, p. 178). 18 Notz, di Bruno Maffi a Marx-Engels, India Russia Cina, Milano, 1970, p. 381. 19 Nota df A. WALICHI, Marxisti e populisti, Milano, 1973, pp. 161 e 162. 20 Cfr. J. LACAN, « Il seminario su "La lettera rubata"», in La cosa freudiana, Torino, 1972, p. 51. 21 V.I. LENIN, Le Opere, p. 26. 22 Ibidem, p. 57. 23 Ibidem. 24 Cfr. AA.Vv., Agricolturà e sviluppo del capitalismo, a cura dell'Istituto Gramsci, Roma, 1970, p. 78. 25 G. LuzzATTO, Storia economica dell'età moderna e con­ temporanea, !Padova, 1970, pp. 455-456; secondo H. Seton-Watson, la terra convert'ita a possesso privato ammontava, nel 1915, al 14% della terra a regime comunitario (ofr. Storia dell'impero russo, Torino, 1971, p. 593); secondo Olga A. Narkiewicz (The Making of the Soviet State Apparatus, Manchester, 1970, p. 118), alla vigilia della Rivoluzione d'ottobre, nelle 47 province della Russia europea solo il 10% delle famiglie contadine era uscito dal mir (anche se in certe regioni questa perc�ntuale saliva al 20 o al 30%). :Si ricor,di, inoltre, che la riforma di Stolypim. fu con­ dannata da Lenin solo in quanto mirava ad una « via capitali­ stica» di tipo «prussiano», anziché ad una «via di tipo ameri­ cano», quale era appunto quella da lui auspicata (cfr. E.H. CARR, La rivoluzione bolscevica, Torino, 1964, p. 437). 26 Cfr. L. 'MIKLASEVSKIJ, Pozemel'naja obscirw., in Brockhaus Encyclopaedia, vol. XXIV, pp. 212-220: «nel 1898, secondo le in­ formazioni del Ministero dell'Agricoltura e delle Proprietà statali, c'erano, in 50 province della Russia europea, 80.160.000 desjatiny di proprietà comunitaria e 22.260.000 desjatiny di proprietà indi­ viduale». Nel maggio del 1915, il numero dei contadini che vi­ vevano ancora in regime di proprietà collettiva era quasi il qua­ druplo di quelli che erano già passati alla proprietà privata (S. DUBROVSKIJ, La riforma stolypiniana, (in russo), p. 107); il mir sopravvisse, del resto, come forma predominante di possesso in quasi tutta l'Unione Sovietica: nel 1927, ad es., il 95% deHa terra destinata all'uso agricolo della R.!SFSR era tenuto in proprietà comune col sistema del mir (cfr. E.H. CARR e W. DAVIES, Le ori­ gini della pianificazione sovietica, Torino, 1972, vol. I, p. 114). Non a caso, nel corso di una discussione verificatasi aill'Accade­ mia comunista nel 1926 un oratore ebbe modo di sentenziare che « anche se il mir fosse stato abolito per legge, sarebbe soprav­ vissuto Io stesso»... (cfr. ,CARR.JDAVIES, op. cit., p. 118. Cfr. anche Charles Bettelheim, p. 188: «En effet, bien que fortement miné par des contradictions internes, le mir subsiste encore au moment de la Révolution de 1917, et aprés elle il exerce 72

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