Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

quindi anche il «marxismo»...) che esita a «criticare» i suoi fon­ datori è infatti, automaticamente «perduta» (Whitehead). 5 E. MELANDRI, La linea e il circolo, cit., p. 193. 6 Anche F. Claudin riconosce, a p. 473 del suo libro sulla Crisi del movimento comunista che «l'aspetto economicista-cata­ strofista... era controbilanciato in Lenin dal carattere globale della sua teoria della rivoluzione, in cui il momento politico, il partito e la lotta di classe hanno indubbiamente la prevalenza». Cfr., infatti, il celebre scritto di LENIN, « Sulla nostra rivoluzione », in Opere scelte, Mosca, 1948, vol. II, pp. 814-815. 7 Circa la «piena continuità di Lenin con la tradizione della II Internazionale», cfr. Leninismo e rivoluzione socialista, a cura del Centro Studi Marxisti diretto da C. Cicerchia, Bari, 1970, p. 1,63. s F.W. NIETZSCHE, Così parlò Zarathustra, trad. .it., Milano 1968. 9 AA.Vv., Leninismo e rivoluzione socialista, pp. 68 e ss. 10 Cfr., ad es., VL LENIN, Il romanticismo economico, cit., p. 54: «... lo sviluppo del capitalismo -avviene sempre mediante lo sviluppo dei mezzi di produzione. Il capitalismo sviluppa quindi le forze produttive della società». 11 V.I. LENIN, Le Opere, cit., p. 1103. Vedasi anche l'abile accostamento tra contraddizione RP-FP e citazione di Marx sulla «determinazione dell'organizzazione del lavoro da parte dei mezzi di produzione», in Karl Marx, p. 23: «... occorre invece spiegare questa coscienza con le contraddizioni della vita materiale, con il conflitto esistente tra le forze produttive della società e i rap­ porti - di produzione... A grandi linee, i modi di produzione asia­ tico, antico, feudale e borghese moderno, possono essere designati come· epoche che marcano il progresso nella formazione econo­ mica della società» (Cfr. la breve formulazione di Marx nella lettera a Engels del 7 luglio 1866: «La nostra teoria per cui l'organizzazione del lavoro è determinata dal mezzo di produ­ zione»)». u Evidentemente, Lenin non si accorge di cadere in con­ traddizione c0n le tesi suesposte (vedi «primato delle FìP»), allorché postula «l'abolizione dei latifondi feudali e la modif i­ cazione dei rapporti fondiari (scilicet: in senso «capitalistico»), come condizioni di un rivolgimento tecnico » (e di uno sviluppo delle ,FP). Cfr. La rivoluzione del 1905, Roma, 1972. vol. II, p. 101. 13 V.I. LENIN, Marx Engels Marxismo, Roma, pp. 45-46. 14 MAX ADLER, Marx als Denker, Berlin, 1908, p. 35. 1 5 V.I. LENIN, Teorie della questione agraria, cit., p. 203. 16 V.I. LENIN, Opere complete, cit., vol. XIII, p. 225. 17 ••• In antitesi con questo passo «fatalistico», spicca lim- pidamente la seguente dichiarazione epistolare di Marx a Kugel­ mann, del 6 aprile 1868: « Fin dall'inizio, sono stato convinto che la rivoluzione sodale deve cominciare seriamente dal basso, e 71

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