Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

« turbe degli incantatori» per giustificare i suoi continui . insuooessi... - giacché è chiaro come il sole che, se si fosse scelto un altro « modello di sviluppo», se « si fos­ sero usati altri metodi, suscitando una minore opposi� zione da parte delle masse contadine, garantendo una effettiva partecipazione della classe operaia, in Unione Sovietica ci sarebbe stato un processo d'industrializza­ zione ancor più rapi!do e facile» 98 • Aureliano Jaguin 1 L. ALTHUSSER, Umanesimo e stalinismo, Bari, 1974, p. 115 (Si noti che il termine « economici:smo» usato a questo proposito da A. è praticamente sinonimo del nostro (lalandiano...). « fata­ lismo sociale», giacché denota il c.d. « primato dello sviluppo delle FP « su tutti gli altri fattori economico-politici). Cfr. anche C. BETTELHEIM, Le lotte di classe in Unione Sovietica, Torino, 1974: « Una seconda tesi caratterizza la semplificazione del marxismo che tende ad imporsi nel corso degli anni trenta nelle sezioni europee della III Internazionale: quella del primato dello sw.­ luppo delle forze produttive. Secondo questa tesi, lo sviluppo delle forze oroduttive costituisce il « motore della storia». 2 Ros; Luxemburg, L'accumulazione del capitale, Torino, 1968, p. 588. Si rilegga, inoltre, questo ben noto passo di -Franz Mehring (cit. da G. MARRAMA0, Marxismo e revisionismo in Italia, Bari, 1971, p. 1): « Un'esposizione storica che si fermasse cauta­ mente di fronte a qualsiasi leggenda, per quanto comprensibile e perdonabile, dichiarerebbe con ciò ,stesso di non valere nulla. Anche se il partito operaio rivoluzionario soccombe al destino generale degli eserciti in lotta - quello cioè di formarsi le pro­ prie leggende e le proprie glorie - esso non deve coltivare arti­ ficialmente [...] queste leggende e queste glorie come elementi indispensabili della propria disciplina. Indispensabile, piuttosto, è l'autocritica continua». 3 L. ALTHUSSER, op. cit., p. 114. 4 Parafrasando ciò che Colletti disse una volta a proposito di Engels, potremmo anche noi specificare che non si tratta di muovere « lancia in resta» contro Lenin (che sarebbe, oltretutto, ridicolo), ma di rendersi conto che molto spesso l'unico modo serio di rispettare un pensatore è quello di « indicare le ragioni per cui crediamo di dover dissentire da lui»... - Ogni scienza (e 70

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