Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

periore e di elevare ila produttività all'alto liveUo richie­ sto dall'industrializzazione... è molto limitata... dalle ri­ dotte dimensioni delle aziende» 80 , ma ciononostante - o forse « proprio per questo» - il graduale processo di passaggio alla coltivazione su larga scala risulta no­ tevolmente facilitato. Si ,leggano, a tal proposito, le molto istruttive considerazioni di Chi�Chao-Ting: « è ri­ sultato, per es., che in due anni di oollettivizzazione si è avuto un aumento del 20% nella produzione. I con­ tadini erano spalla a spalla: da una parte, quelli che avevano accettato ,la collettivizzazione, dall'altra, le pic­ cole aziende familiari contadine. Si stabilivano i termini di confronto. Alla fine, 1e famiglie contadine poterono constatare che il lavoro svolto nelle fattorie coHettive aveva prodotto .il 100% in più; che i contadini di tali aziende percepivano retribuzioni superiori, potevano ve­ stire meglio, mangiar meglio, che gli animali erano me­ glo curati, etc... Tutto ciò mostrò ai contadini che si trattava di una forma supedore di lavoro e li spinse ad entrare nel partito» 81• A questo quadro, è legata, inoltre, fa soluzione del vitale problema del1e imposte, ovverossia del « riforni­ mento ddl'esercito e delle città». Fin dall'inizio, infatti, l'esercito di Mao - a differenza di quello russo - è « un esercito che non grava sulla popolazione, non viene usato quale strumento di oppressione e di sfruttamento, ma è piuttosto impegnato al fronte e provvede da sé al proprio sostentamento» 82• Questa brillante iniziativa permettè così di ridurre al minimo la stessa imposizione fiscale sui contadini (cfr. J. Ch'en, Mao-Tse-Tung e la rivoluzione cinese, p. 493: nel 1938, la tassa sul grano fu talmente esigua da rappresentare appena lo 0,7% del raccolto, mentre nei primi anni di vita del-l'URSS, le quote dei prelevamenti obbligatori - effettuati per Io più da « distaccamenti armati», composti da 75 operai delle città e due o tre 66

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