Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

vitabilmente scacciati dalle loro case e dalle loro pro­ prietà, il loro modo di produzione invecchiato verrà sostituito dalla grande impresa capitailistka. Così stanno le cose; e a questo punto interveniamo noi e offriamo ai contadini la possibilità di introdurre essi stessi la grande impresa, non per conto del capitalismo, ma per loro proprio conto» 64 • Che ne è stato di questo estremo messaggio engel- siano? Perché è rimasto lettera morta? Wer wird nicht einen Engels loben? Doch wird ihn jeder lesen? Nein. Eppure, egli avrebbe senz'altro preferito meno «lodi» ad una «lettura più attenta»... o) Nazionalizzare il suolo equivale a trasferire il plusprodotto (o rendita fondiaria) allo .Stato. Spiega infatti Lenin: «L'idea della nazionalizzazione de11a terra, rricon­ dotta sul terreno della I1ealtà economica, è dunque una categoria della società mel'cantile e capitalistica. Il con­ tenuto reale di questa idea non è quel che pensano i contadini, né ciò che dicono i populisti, ma ciò che � originato dai rapporti economici esistenti nella no­ stra società. La nazionalizzazione della terra in regime capitalistico non è, né più né meno, che il trasferimento della rendita fondiaria allo stato. Ma che cos'è ,la rendita nella società capitalistica? Non è affatto il reddito de1la terra in generale. È · quella parte del plusvalore che rimane dopo aver detratto i i i pI'ofitto medio del capitale. La rendita implica dunqu� l'impiego della mano d'opera salariata nel!'agricoltura e la trasformazione del pm­ prietario in fittavolo, in imprenditore. La nazionalizza­ zione (nella forma pura) presuppone che lo stato riceva la rendita da imprenditori agricoli i quali paghino il salario agli operai salariati e ricevano dal loro capitale un profitto medio, medio rispetto a tutte le imprese agricole e non agricole del paese o di più paesi» 65 . .61

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