Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976
avanzata sulla via del socialismo, lungi ,da,ll'implicare un rafffforzamento dello Stato, comporta necessariamente il suo d�perimento (come effetto del consolidamento della dittatura del proletariato)» 55 • Tutte queste citazioni sono senza dubbio un po' ingombranti ma è necessario farle perché simili pagine, prese tra tante altre, sembra che non siano ancora mai state lette dai « partigiani;» di Lenin. Si può anzi scom mettere che su diecimila pers·one che hanno sentito parlare del « glorioso mandato contadino suHa terra», in base al quale la terra diventa, con la rivoluzione d'ot tobre, « patrimonio di tutto il popolo », almeno 9900 ignorano assolutamente o hanno dimenticato le schiac cianti v,erità sottoelencate: �) L'espressione « patlrimoni<? di tutto il popolo», tradotta nel linguaggio giuridico soviet i co, significa ni plus ni moins « proprietà dello Stato» 56 , (il quale Stato è fin dall'inizio, in mano di tutti fuorché dei contadini...). �) L'obiettivo principale del c,d. comunismo di guerra (che in realtà, col « comunismo» non ha nulla da spar tire) non è la �ipartizione per proprietà, ma la riparti zione per coltivazione S1, il passaggio dal sistema di col tivazione individuale a que1lo di coltivazione sociale o - come dice Lenin - il passaggio dalle · piccole aziende contadine individuali alla coltivazione sociale della terra e allo sviluppo dell'agricoltura su larga scala 58 • Di con seguenza, il diritto sancito dal decreto del '17 a vantaggio dei contadini non è quello di proprietà (Eige.ntum) e nemmeno quello di possesso (Besitzung), ma sempli cemente quello di godimento e di uso 59 , ragion per cui i titolari di questo diritto « enfiteutico» (la finalità eco nomica del quale è, per definizione, quella del « miglio ramento dei fondi per opera di persona diversa dal proprietario») restano per molti aspetti - 'quali, ad es.: la« destinazione economica della cosa» il pagamento 58
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