Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

nalizzazione della terra, teoricamente hanno torto. Nella misura in cui rimaniamo nel quadro della produzione mercantile e del capitalismo, abolire la proprietà privata della terra significa nazionalizzare la terra. La parola · « socializzazione » esprime soltanto una tendenza, un desiderio, la preparazione del passaggio al socialismo» 54 • Di ciò s'è già in parte avveduto il Bettelheim, che, nel suo ultimo libro, osserva (finalmente!) quanto segue: nel periodo del c.d. comunismo di guerra, « i rapporti di produzione precedenti sono rimasti intatti. Ciò induce Lenin ad affermare (nel medesimo rapporto): « È necessario metterci sul terreno dei rapporti ca­ pitalistici esistenti:». Qui è chiaro che un aspetto degli errori commessi durante il « comunismo di guerra» è consistito nel cre­ dere che esso avesse « distrutto» i rapporti precedente­ mente esistenti, che invece permangono. Occorre infatti chiedersi per quali ragioni la pratica stessa non abbia mostrato prima che le misure adottate dal partito e dal , lo Stato sovietici durante il « comunismo di guerra» non conducevano alla dissoluzione degli anti­ chi rapporti capitalistici e all'edificazione di nuovi rap­ porti. In altri termini, bisogna domandarsi perché i rapporti economici esistenti durante il « comunismo di guerra» siano stati scambiati per rapporti comunisti in via di sviluppo. Al quesito così formulato sembra si possano fornire le seguenti dsp0ste. Anzitutto (lo si è visto a proposito del ruolo atttJri­ buito agli apparati economici di Stato), il partito bol­ scevico non aveva interamente rotto con una parte delle concezioni che avevano prJ!S0 corpo nel partito social­ democratico tedesco e che i1denti:ficavano la proprietà di Stato e la centralizzazione statale con la distruzione dei rappO[ti capitalistici, e ciò benché Marx, Engels e lo stesso Lenin abbiano frequentemente affermato che la 57

RkJQdWJsaXNoZXIy