Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

tattiche», p. 345), Lenin dimentica, o finge di dimenti­ care (giacché altrove se ne ricorda) che, secondo Mairx, le condizioni storiche di esistenza del capitalismo « non sono affatto date di per se stesse con la circolazione delle merci e del denaro » e che «esso nasce soltanto dove il possessoTe di mezzi di produzione e di sussistenza trova sul mercato il libero lavoratore come venditore della sua forza-lavoro e questa sola condizione storica com­ prende tutta una storia universale» 44 • (Cfr. anche Marx, Lettera a V. Zasulic, 2 ° abbozzo: « la morte della prn­ prietà comunale non dà alla luce la produzione capita­ listica) 45 • b) Rientrando, a causa della soveJ1Chia importanza attribuita :aille FP, negli orizzonti del marxismo della II Internazionale, Lenin si configura, paradossalmente, come uno di quei «geni» (di cui parla Grnmsci) che « non corrispondono ai tempi in cui vivono concretamente, ma a quelli Ìn cui vivono idealmente o culturalmente» 46 • c) Intorno ad akune specifiche questioni, l'indomito agitatore Ul'janov si rivela, per dire le cose brutalmente, molto meno duttile e « rivoluzionario» di Marx, ,il quale, a proposito del ,le possibilità di sviluppo della comune russa, scrive testualmente (1881): « L'analisi data nel Capitale non fornisoe ragioni né pro né contro la vitalità de1la comune rurale; ma lo stu­ dio apposito che ne ho fatto, e di cui ho ce:rcato i mate­ riali nelle fonti originali, mi ha convinto che la comune è il punto di appoggio della rigenerazione sociale in Rus­ sia. Tuttavia, perché essa possa funzionare come tale, occorrerebbe prima eliminare le influenze deleterie che J'assalgono da tutte le parti, poi assicurarle condizioni norma!li di sviluppo organico. « [In altri termini], in Russia, grazie a una combi� nazione di circostanze uniche, la comune agricola, an­ cora stabilita sull'intera estensione del paese, può gra­ datamente spogliarsi dei suoi caratteri primitivi e svi- 54

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