Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

ci:le capire, se lo si guarda con pazienza e continuità per qualche mese. Ricominciamo daccapo. Il presentatore, che non ha la faccia intellettuale di - Francesco Savio o di Ernesto Laura, ma la faccia onestamente modesta di chi ha presentato il « Bitter Campari » nel programma pubbllicitario del pomeriggio, sa di trovarsi in ambiente familiare. Divertitevi and « reminesce » è il suo invito. Che pare -latino, e non o è. E' inglese, imperativo presente. Divertitevi. E ricordate. O meglio: divertitevi a ricordare. E' un cinema SU!l cinema. E' un cinema della memoria. Altri tempi! Che tempi! Le inteI'rUZioni pubblicitarie che tanti lamentano e che frantumano - implacabili - ogni trasmissione (a meno che non parli il Presidente) ogni venti minuti circa, consentono di ricostruire i,l vecchio ambiente de cinematografo, dove i ig.eneri di conforto (gassose, noccioline) erano parte integrante del piacere dello spettacolo. Adesso, in quei cinque minuti di interru­ zione, ognuno può ailzarsi, aprire il frigorifero, andare al bagno, riprnrrdere in mano i ferri per la maglia. A volte il presentatore ne approfitta per dare appuntamento aHe interruzioni successive. Sta per andare in onda un film singolare, quasi unico, del 1946. Robert Montgomery dirige se stesso c o me Philip Marlowe (da Raymond Ohandler) in « Lady in the lake » (1946). E si dirige in modo estremamente originale: la macchina da presa coincide con il suo occhio, s:icché noi vediamo solo quello che vede, nel corso della sua indagine, Philip Marlowe, « private eye », investigatore privato. Per farci vedere lui, il protaigonista, tutto intero, il regista deve ricorrere aH'espediente di metterlo davanti ad uno specchio (e non può fa11lo troppo spesso, ovviamente). Si sfiora l'impossibile. Si fanno acrobazie che danno nel grottesco: quando Phiilip Marlowe prende un cazzotto in faccia {si ha l'impressione che si spiaccichi in faccia a noi) o quando le sue labbra si congiungono a quelle deLla protagonista (stessa impressione, più imbarazzante). 189

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