Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

ripetizione coatta di una identità prodotta in altre incar­ nazioni. La maschera non 1si stacca più dal vqlto. « I, in my intricate image, stride on two , levels, »: Io, nella mia immagine intricata, avanzo su due piani; quell'intrigo di immagini, produzione delirante ,di un corpo che si offre aperto, frammento su frammento come le immagini deHe sue poesie lanciate in connessioni peri­ colose, spregiudicate, non riesce più a comporsi in equi­ librio. Del resto, il'unico rigor,e che Thomas conosce è il rigor mortis; il oorpo ferito non oonosce che briciole, frammenti, rresidui, tasselli, furti, aforismi, necessità del­ la morte. In perfetta rispondenza al metodo poetico: « il mio metodo dialettico, così come '1o vedo io, è un costante costruirsi e distruggersi delle immagini che nascono dal seme centrale, che è distruttivo e costruttivo esso stesso; ogni sequenza di immagini deve essere una sequenza di creazioni, ricreazioni, ·distruzioni, contraddi­ zioni » 52 • Nel corpo ferito non c'è linearità, né conse-­ quenzialità; il simbolismo è pa:rata:ttico. 11 viaggio co­ minciia e finisce nella ferita; « for my voyage to begin to the end of my wound ». Naturalmente, come il cigno ,di Avon, « He died· dead drunk » (Ulysses) o massacrato a colpi di bastone. Di fiction si muore. L'immaginazione della common whore of mankind si compie. Tutto il tempo lei ha aspettato che l'acrobata cadesse, che il domatore fosse inghiottito dai leoni. Il desiderio di lei è a1golagnia, lasdvia (ilayvda) di dolore (èilyos) traspmtata nell'occhio. Guar,dar morire è i,l suo orgasmo. Il corpo di poeta trovato privo di vita a duecento metri dal mare sullo sterrato deserto non è che una ennesima figurazione di morte di cui Lei si compiace. 140

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