Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

non fa avanzare realmente la definizione dello Stato, ci0t la sua teoria soientifica. Qua1 lunque teoria descrittiva cor­ re così il rischio di « bloccare» lo sviluppo, peraltro indispensabile, della teoria. E' per questo che riteniamo indispensabile, per svilup­ paI'e questa teoria descrittiva in teoria «tout court», cioè per comprende!'e più a fondo i meccanismi dello Stato nel suo funzionamento, riteniamo indispensabile aggiungere qualche cosa ailla definizione classica dello Stato come apparato di Stato. L'essenziale della teoria marxista dello Stato Innanzitutto predsiamo un punto :importante: lo Stato (e la sua esistenza nel suo apparato) non hanno senso se non in funzione del potere di Stato. Tutta quanta la lotta politica di classe ruota attorno allo Stato. Inten­ diamo dire: attorno ail possesso, cioè alla presa e ailla conservazione del potere di Stato, da parte di una certa classe, o da parte di un'alleanza di clas ; si o di frazioni di classi. Questa prima predsaz:ione ci costringe dunque a di•stinguere il potere di Stato (conservazione del potere di Stato o pI'esa di potere di Stato), obiettivo della lotta polidoa di classe da una parte, e ,l'apparato di Stato dall'ailtra. Noi sappiamo che l'apparato di Stato può restare al suo posto, come provano 1e «rivoluzioni» borghesi del XIX 0 seoolo in Francia (1830 - 1848) o i colpi di Stato (il Due dicembre, maggio 1958) o i cTolli di Stato (caduta del,l'Impero 1870, caduta della III Repubblica nel 1940), o l'ascesa politica della piccola borghesiia (1890 - 95 in Francia), ecc., senza che l'apparato di Stato ne sia scosso o modificato: ,es,so può restare tranquillo, sotto gli avve­ nimenti politici che colpiscono la detenzione del potere di •Stato. 98

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