Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975
tifico, diremo che la riproduzione della forza�lavoro esige non sohanto una riiproduzione della sua qualificazione, ma, al tempo ,stesso, una riproduzione della sua s · otto missione alle regole ,del,l'ordine prestabiilito, il che ,signi fica una riproduzione della ,sua sottomissione all'ideo logia dominante da parte degli operai ed una riprodu zione della capacità di maneggiare bene l'ideologia domi nante da parte degli agenti dello sfruttamento e della repressione, affinché assicurino anche · «attraverso la pa rola» il predominio della classe dominante. In altri termini, la Scuola (ma anche altre is.tiituzioni di Stato come la Chiesa, o altri apparati come l'E:sercito) insegnano dei «savoir faire», ma in forme tali da assi curare l'assoggettamento alla ideologia dominante, o la padronanza della sua «pratica». Tutti gli agenti della produzione, dello sfruttamento e della repressione, per non parlare dei «professionisti dell'ideologia» (Marx) devono essere per una via o per l'altra «compenetrati» di questa ideologia, per adempiere «coscienziosamente» il loro compito - · sia di sfruttati (i prnletari), sia di sfruttatori (i capitaliisti), sia di ausiliari dello sfrutta mento (i quadri), sia di grandi sacerdoti dell'ideologia dominante (i suoi «funzionari»), ecc. La riprnduzione .della . forza-lavoro fa dunque appa rire, come sua condizione s.ine qua non, non soltanto la riproduzione della sua «qualificazione», ma anche la riproduzione del suo :assoggettamento all'ideologia domi nante, o della «pratica» di questa ideologia, con questa precisazione: che non basta dire: «non soltanto ma an che», perché è chiaro che è nelle forme e sotto le forme dell'assoggettamento ideologico che è assicurata la ripro duzione della qualificazione della forza-lavoro. Ma in questo modo, riconosciamo la presenza attiva di una nuova realtà: l'ideologia. F,aremo qui due osservazioni. 91
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