Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

di tipo empiristico) dal punto di vista dell,a sola produ­ zione, cioè della semplice pratica produttiva (essa stes,s,a astratta rispetto al processo di produz�one), fanno tut­ t'uno con la nostra « coscienza » quotidiana, a tal punto che è estremamente diffidle, per non dire quasi impos­ sibile, innalzarsi al punto di vista della riproduzione. Tuttavia al di fuor,i di questo pu,nto di v�sta, tutto resta astratto (più che parziale: deformato) - anche al livello della produzione, e, a maggior ragione, della semplice pratica-. Cerchiamo di esaminare le cose con metodo. Per semplificare , la nostra esposizione, e se conside­ riamo che qualsiasi formazione sociale è il risultato di un modo di produzione dominanite, possiamo dire che il processo di produzione mette in azione le forze pro­ duttive esistenti all'internt> di e sotto determinati rap­ porti di produzione. Ne consegue che, per es.istere, qua,lsiasi formazione sociale dev-e, nel mentre che produce, e per poter pro­ durre, riprodurre le condizioni della sua produzione. Essa deve dunque riprodurre: 1) ,le forze produttive, 2) i rapporti di produzione esistenti. Riproduzione dei mezzi di produzione Tutti ormai riconoscono (compresi gli economisti borghesi che lavorano nella contabilità nazionale, o i « teorici macroeoonomisti » moderni), dato che Marx ne ha imposto la dimostrnzione nel Libro II del Capita , le, che non c'è possibilità di produzione senza che s,ia assi­ curata 1a riproduzione delle condizioni materiali della produzione: la riprodu2'ione dei mezzi di produzione. Il « primo venuto » tra gli economisti che, in ciò, non è diverso dal « primo venuto » tra i capitalisti, sa 86

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